sabato 12 novembre 2011

Qualcosa su di me

Ora ho molto tempo per scrivere, il mio lavoro mi permette di cazzeggiare abbondantemente, ed è per questo forse che ora il dolore mi uccide, perché non riesco più a condurre quella vita frenetica che mi impediva di pensare per gran parte della giornata. Non posso nemmeno più chiudermi in casa, prendere i sonniferi di mia madre e dormire per ore e ore. Almeno però passo la maggior parte della giornata lontana da casa, libera di digiunare, fumare come un drago e bere come una spugna.
Un anno fa mi ero costruita una vita perfetta, mi ero fidanzata con un bel ragazzo, uno di quei tipi affidabili, premurosi, che tanto si avvicinano alla figura del principe azzurro; ho incominciato a frequentare le "persone giuste", creandomi una certa notorietà nella mia città; ho smesso di odiarmi, per forza di cose, il mio castello di lustrini mi dava l'euforia giusta per sentirmi finalmente felice, e di conseguenza ho smesso anche di litigare con i miei, in fondo facevo esattamente quello che volevano, amavano il ragazzo con cui stavo, e amavano vedermi vestire i panni della ragazza perbene, tanto che anche loro hanno iniziato a credere che quella bella favola fosse destinata a durare.
Ma per quanto si può mentire a sé stessi?
Io sono arrivata a dieci mesi, poi non ce l'ho più fatta. Non ero innamorata del principe azzurro, stavo con lui perché mi faceva comodo, perché era un insostituibile tassello in quel puzzle di belle bugie. Non ero nemmeno fatta per stare in mezzo alla "gente giusta", non ero fatta per nascondere i miei tatuaggi o le mie cattive abitudini.
Ho conosciuto un ragazzo, uno che non poteva essere più sbagliato, una persona delle quali non ci si DEVE fidare, ma che era esattamente uguale a me, alla VERA me, cattive abitudini comprese. Lui nei mesi mi ha conquistata, mi ha fatto credere in lui, mi ha fatto innamorare, e io di nuovo sono tornata quella che ero, mandando a puttane tutto quello che avevo costruito. I rapporti con i miei ovviamente sono precipitati, tanto che ora è impossibile per me vivere a casa con loro, ma devo, perché il mio stipendio non mi permette nemmeno di pagarmi un affitto.
Poi il colpo di grazia: lui mi mentiva. Su tutto, erano tutte balle, anche se lui si ostina tutt'ora a dire che non è così, il fatto è che io l'ho scoperto e le sue scuse non reggono. E per non farci mancare nulla, la sua famiglia ha deciso di trasferirsi, per strapparlo dalle dipendenze e dalle sue cattive abitudini.
Quello che rimane è un enorme conto in sospeso; rimango io, vuota, senza nulla, nessuno per cui valga la pena lottare, nessuno a cui importi se io sto bene; rimangono i miei e il loro manifestarmi continuamente disprezzo.
E io continuo a farmi del male.

4 commenti:

  1. Ciao... ho visto che segui il mio blog... Ti stringo

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  2. Ciao ho letto il tuo blog, e ti seguo subito. Un abbraccio.

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  3. La stratocaster grande classico, piace anche a me ^^
    La sg un po' meno ma è comunque bellissima, anche di più se nera con le corde fuxia!

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  4. PS: scusa se prima non ti seguivo, mi ero dimenticata di fare "segui".
    PPS: devo averti bloccata per sbaglio, prima :-S Se vuoi rimettiti tra i follower sennò fa niente ^^

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